Silenzi

4 ottobre 2010 lunedì



Compiere scelte che siano definitive è qualcosa che per carattere mi risulta molto difficile. Dire che cosa desidero fare con il blog in questo momento è pure una domanda a cui tento di non rispondere. Lo lascio in attesa. In attesa di slanci e di entusiasmo, in attesa di spunti e di emozioni, in attesa di svolte e cambiamenti. Per ora resta così, con una foto sbiadita e consunta, con un silenzio che mi sembrava doveroso rompere in segno di rispetto per le tante persone premurose e affezionate che si chiedono dove io sia finita. Sono in pausa, va tutto bene, ma c'è un momento per ogni cosa, ora non è il momento per il blog, forse ritornerà, forse resterà così: un ricettario da consultare alla ricerca di dolci "terapie rasserenanti".
Un abbraccio.
Franci

Legami

12 luglio 2010 lunedì



Troppo caldo per stare al sole, troppo caldo per cucinare, troppo caldo pure per accendere il computer (ma quanto scalda un piccolo portatile!!!!), troppo caldo anche per scrivere...perciò le immagini delle mie piccole aromatiche e un rapido copia/incolla, da leggere per pensare e per ricordare che, l'essenziale è invisibile agli occhi.

"In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo... " "Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino... " "Sono una volpe", disse la volpe. "Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste... " "Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire "addomesticare"?" "Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?" "Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire "addomesticare"?" "Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?" "No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare?" "È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami... "Creare dei legami?" "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo". "Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato..." "È possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra... " "Oh! non è sulla Terra", disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa: "Su un altro pianeta?" "Si". "Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?" "No". "Questo mi interessa. E delle galline?" "No". "Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea: "La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano... " La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose". "Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" "Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino... " Il piccolo principe ritornò l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore. Ci vogliono i riti". "Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe. "Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza". Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "... piangerò". "La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi... " "È vero", disse la volpe. "Ma piangerai!" disse il piccolo principe. "È certo", disse la volpe. "Ma allora che ci guadagni?" "Ci guadagno", disse la volpe, "il colore ...del grano". Poi soggiunse: "Và a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto". Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perchè è lei che ho innaffiata. Perchè è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perchè è lei che ho riparata col paravento. Perchè su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perchè è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perchè è la mia rosa". E ritornò dalla volpe. "Addio", disse. "Addio",...disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". "L'essenziale è invisibile agli occhi", ripetè il piccolo principe, per ricordarselo. "È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante". "È il tempo che ho perduto per la mia rosa... " sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. "Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa... " "Io sono responsabile della mia rosa... " ripetè il piccolo principe per ricordarselo."

da "Il Piccolo Principe"

Giornate estive

5 luglio 2010 lunedì

Confesso che al momento di scrivere la data ho avuto un attimo d'incertezza. Sapere che giorno è in questo momento non è un obbligo e ogni giorno è uguale ad un altro, i ritmi quotidiani vengono scanditi solo dal livello di percezione della temperatura e dall'osservazione diretta della posizione del sole e relativo spostamento della sdraio. Pare che oggi sia lunedì, la giornata sia calda, molto calda, accendere il forno è qualcosa che in questi giorni mi mette in difficoltà ma vi voglio salutare, dire che il collegamento internet è lento e irritante, tanto da consentirmi passaggi brevi e sporadici, perciò pazienza se ci sono e non ci sono.
La scorsa settimana sono stata in questo posticino molto carino e voglio condividerlo con voi con qualche piccola immagine e con la sensazione di pace che vi si respira.

Torta semplice di pesche

24 giugno 2010 giovedì



Sono ufficialmente dispersa. In molti l'avevate capito, ma a chi fosse sfuggito ecco qui la conferma. L'estate mi vede reticente alla socialità, immersa in una specie di isolamento a cui in fase iniziale è difficile abbandonarsi, ma poi diventa un rigenerante e fondamentale ozio meditativo che giova a quella crescita personale che pure a quarant'anni continuiamo a ricercare.
Un pensiero tratto dalle mie letture:
"Le cose migliori sono le più vicine: il respiro che sale lungo le narici, la luce nei tuoi occhi, i fiori al tatto, i compiti affidati alle tue mani. Non cercare di afferrare le stelle, ma svolgi con semplicità i compiti affidati dalla vita, nella certezza che gli incarichi di ogni giorno e il pane quotidiano sono le cose più dolci della vita."
Una torta, semplice e improvvisata, mi sono anche chiesta: forse già fatta? Non so è estate, la mente divaga e ogni cosa va come deve andare...
Ingredienti
150g di farina
mezzo cucchiaino di lievito
50g di zucchero
1 uovo
3 cucchiai di latte
85g di burro fuso
pesche
confettura di pesche
per la copertura
50g di farina
35g di zucchero
35g di burro
Semplicissima e veloce: mescolare tutti gli ingredienti delicatamente in una ciotola. Travasare il composto in una tortiera rivestita di carta forno. Spalmare con confettura di pesche e poi coprire con fettine di pesca. Sbriciolare con le dita in una ciotola gli ingredienti per la copertura e ricoprire in modo uniforme le pesche. Cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti.

Pasta brisèe per torte salate

9 giugno 2010 mercoledì



Non me ne sono andata, sto semplicemente godendo la primavera: meraviglioso momento dell'anno che consente finalmente spensieratezza e buonumore. Tra l'anno scolastico agli sgoccioli e le ultime incombenze prima di trasferirmi in luoghi in cui i panorami si fanno più lieti, la cucina è sempre per me un momento di svago creativo in cui anche una banale insalatina diventa una sorpresa di sapori con la semplice aggiunta di un trito di aromatiche appena colte dalla mia rigogliosissima aiuola, oppure una normale torta salata si trasforma in un piacevole e friabile piatto leggero se invece di srotolare la pasta brisèe presa di corsa al super ci riserviamo 5 minuti per una pasta brisèe fatta da noi.
Ingredienti
200g di farina
100g di burro
1 uovo
sale
acqua fredda q.b.
Lavorare farina e burro con un robot o con le dita fino ad avere un composto "bicioloso". Aggiungere un pizzico di sale e l'uovo. Lavorare ancora finchè il composto si unisce in una palla, se necessario aggiungere un cucchiaio di acqua fredda.
Lasciar riposare per circa 30 minuti. Stendere l'impasto con un mattarello in una sfoglia sottile e rivestire una teglia da crostata, non serve ungere perchè l'impasto non si attacca in cottura. Riempire con fagioli o sferette per cottura in bianco e cuocere nella parte medio bassa del forno a 200° per 10/15 minuti. Togliere dal forno, eliminare fagioli o sferette e farcire a piacere (la mia è con crescenza, erba cipollina e qualche fettina di fontina). Rimettere in forno per altri 20/30 minuti.

Sunny day

25 maggio 2010 martedì



La prima giornata in spiaggia...
sole, brezza, colori, relax
e nient'altro.

Torta solare allo zafferano

17 maggio 2010 lunedì



L'intento era quello di evocare il sole...e avessi saputo prima che funzionava, ci saremmo evitati tutte queste settimane di pioggia! E' una torta gialla che più gialla non si può, rotonda e solare che più solare non si può, viene da questo libro di questa solare svedese, un libro che mi somiglia e che mi piace moltissimo, ricco di quelle ricette che io adoro.
La tortina giallissima è ottima inzuppata nel latte freddo ed è la mia compagnia di questi giorni prima della nanna.
Ingredienti
3 uova
225g di zucchero
1 bustina di zafferano
50g di burro sciolto
100ml di latte
210g di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
burro e cocco disidratato per lo stampo
Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, molto spumoso. Scaldare il latte e sciogliervi la bustina di zafferano, unire al burro fuso e unire il tutto al composto di uova. Mescolare la farina e il lievito e incorporarli delicatamente al composto a base di uova. Imburrare uno stampo a ciambella e ricoprire con il cocco disidratato. Infornare a 175° per circa 30 minuti.

Il vincitore è...

11 maggio 2010 martedì



Grazie. E' stato bello scoprire quante persone silenziose apprezzano e visitano con piacere il mio blog. Voglio dire un grazie di cuore a tutti voi che avete scritto e commentato e con il vostro calore avete reso ancora più lieto il mio compleanno. L'implacabile random ha fatto la sua scelta. Il numero casuale che ne è uscito mi ha stupita perchè è un numero che per me ritorna spesso e volentieri ed è un numero che si nota...il 17...porta fortuna, garantito! La fortuna questa volta è passata da Lucia .
Un caro saluto a tutte.
Grazie.
Franci



Un regalo per voi

6 maggio 2010 giovedì



Oggi è il giorno del mio compleanno, un traguardo importante che mi trova allegra e orgogliosa. Voglio farvi un regalo. Questo libro.
Tra tutti voi che lascerete un messaggio a questo post entro lunedì alle 23, estrarrò un fortunato a cui spedire questo libro che è tra i miei preferiti. Un modo per dirvi grazie per ogni vostro passaggio, per ogni vostra attenzione nei miei confronti.
A presto.

Cookies

3 maggio 2010 lunedì



Adoro maggio, direi che probabilmente è il mio mese preferito. E' il mese in cui la natura ormai si è risvegliata e ci regala le fioriture più spettacolari, è il mese in cui il clima è più dolce e l'aria sempre meno frizzante, è il mese in cui si abbandona completamente l'inverno e si comincia a progettare l'estate, è il mese in cui il cioccolato (ahimè) lascia il posto alla frutta...ovunque tranne che nella mia cucina, qui ancora il cioccolato imperversa, senza pensare alla prova bikini, ma solo al dolce "gongolamento" dell'anima che questo divino prodotto della natura ci può regalare. Dopo questi cookies "cercherò "di sforzarmi di non farvi più vedere cioccolato per un po', ma non garantisco, la voglia di cioccolato prende improvvisa, in qualunque momento e in maniera incontrollata!
Ingredienti
120g di burro
70g di zucchero
160g di farina
1 uovo
130g di cioccolato fondente
20g di cacao
1 cucchiaino di bicarbonato
150g di cioccolato bianco tritato grossolanamente
50g di mandorle
Lavorare il burro e lo zucchero a crema. Aggiungere l'uovo e la farina precedentemente setacciata con il bicarbonato e il cacao. Aggiungere il cioccolato fondente fuso nel microonde o a bagnomaria. Infine aggiungere il cioccolato bianco tritato (mi raccomando grossolanamente perchè trovare i pezzettoni è una goduria irrinunciabile!) e le mandorle tritate (idem come il cioccolato). Raffreddare il composto mezz'ora in frigorifero. Rivestire una placca di carta forno, fare delle palline aiutandovi con un cucchiaio o con un dosa gelato, distanziarle sulla placca e infornarle a 170° per circa 20 minuti.

Muffins pera cioccolato e pepe

27 aprile 2010 martedì





Sì, lo ammetto è pigrizia. Pura, sana, sincera e semplice pigrizia. E' probabilmente la primavera e il conseguente desiderio di leggerezza, aria aperta e poco impegno...e i tempi tra un post e l'altro si dilatano. Rieccomi con dei piccoli muffins per una merenda al parco, un pic-nic sull'erba, una pausa relax.
Buona settimana.
Ingredienti
300g di farina
130g di zucchero
60g di burro fuso
180ml di latticello (o metà yogurt naturale e metà latte)
1 uovo
3 cucchiaini di lievito
una pera
50g di cioccolato fondente
pepe nero
Unire farina, zucchero e lievito in una ciotola e burro fuso, latticello uovo in un'altra. Sbattere per bene tra loro gli ingredienti liquidi ed aggiungerli ai solidi. Aggiungere la pera tagliata in piccoli pezzi, il cioccolato tritato grossolanamente e una grattata di pepe. Mescolare tutti gli ingredienti senza lavorarli troppo, ma lasciando l'impasto grumoso. Versare nei pirottini di carta e infornare a 200° per circa 20 minuti.

Confettura di fragole e piccoli piaceri

12 aprile 2010 lunedì





La ricetta di oggi la potete trovare su una qualunque confezione di Fruttapec, nulla di particolarmente ricercato o complicato. Il fine delle mie parole, oggi, è quello di trasmettervi l'emozione sottile e il piacere semplice che si prova nel realizzare in casa le proprie marmellate, nel scegliere il barattolo tra i tanti conservati, nel creare e stampare l'etichetta più graziosa, nel ricercare il nastro, lo spago, lo "sfronzolo" più adatto al momento, alla stagione, all'umore. Il piacere che si prova nel riporre i barattoli nel punto della casa e della cucina che più si intona con il colore della marmellata e con lo stile della confezione. La soddisfazione sottile che si avverte osservando le proprie creazioni e aprendo quei preziosi vasetti che in qualunque momento dell'anno ci riporteranno alla primavera, all'estate, all'attimo prezioso in cui li abbiamo realizzati.
Ingredienti
1kg di fragole pulite e tagliate in piccoli pezzi
500g di zucchero
1 busta di fruttapec 2:1
Mettete le fragole in una pentola alta. Aggiungere lo zucchero, mescolare e lasciare riposare per circa un'oretta. Aggiungere la busta di futtapec e mescolare. Porre sul fuoco e portare ad ebollizzione su fiamma viva. Lasciare bollire sempre mescolando per circa 15 minuti. Valutare la consistenza della confettura versandone un poco su un piattino e lasciando raffreddare. Una volta pronta, versare con un mestolo la confettura nei barattoli ben puliti e asciugati, chiudere con un coperchio integro e rovesciare il barattolo finchè sarà freddo...ora divertitevi con il resto.

Traditional brownie

30 marzo 2010 martedì



Le giornate di divagazione londinese sono andate benissimo ed appartengono ormai ad un ricordo che si affievolisce ogni giorno di più. La fiera vale assolutamente la pena di essere visitata, è un concentrato di meraviglie e di oggetti da noi introvabili da far perdere la testa. L'atmosfera è unica, sembra davvero di essere nella rivista, si può toccare con mano tutto ciò che solitamente si vede su Country Living...sembra un sogno. I personaggi che visitano la fiera sono altrettanto magici, paiono tante Beatrix Potter fuori dal tempo e dal mondo, meravigliose e rilassanti.
Come previsto sono ritornata da Londra con tazze (come potevo resistere alla monogrammata della foto?) e libri. Libri divini...con muffins, cupcakes, cookies e brownies in abbondanza e ricette perfette. La prima che ho sperimentato viene da questo libro ed è il brownies perfetto, come l'ho sempre sognato. Non contiene noci, ma potete sempre aggiungerle, come pure frutta secca e gocce di cioccolato, sono fantastici, teneteli in frigo e saranno un regalo per le vostre papille gustative.
Ingredienti
200g di cioccolato fondente
175g di burro
325g di zucchero (io ne ho messo 230 e va benissimo)
130g di farina
2 cucchiai di cacao
3 uova
Sciogliere burro e cioccolato a bagnomaria o nel microonde. Una volta sciolti amalgamarli ed aggiungere lo zucchero mescolando finchè è ben incorporato. Aggiungere la farina con il cacao mescolando (meglio con un frullino) ed infine incorporare in modo uniforme le uova. Porre il composto in una teglia 30x20 rivestita di carta forno e cuocere in forno caldo a 170° per circa 30/35 minuti. Non cuocete troppo a lungo perchè devono rimanere morbidi. Togliere dal forno e lasciare raffreddare, spolverizzare con il cacao, tagliare a quadrotti...se li preferite ben sodi teneteli in frigo.

Country living fair

22 marzo 2010 lunedì



Domani parto per Londra, la meta è la Country Living Fair che da tempo mi incuriosisce e quest'anno non voglio perdermi. Sono un po' arrabbiata con me stessa perchè parto da sprovveduta, non sono riuscita a pianificare la visita alla fiera come avrei voluto, cioè valutando con attenzione cosa dovevo assolutamente vedere, invece non ho avuto il tempo neppure per guardarmi il sito con calma, improvviserò, seguirò l'istinto e mi auguro di ritornare senza rimpianti...e senza troppe tazze!!!
Buona settimana.

Torta cocco e limone

15 marzo 2010 lunedì



E' uno di quei giorni in cui non sono molto chiacchierona. Mi sento silenziosa e pensierosa. Questa torta è l'esatto contrario di come sono io oggi: sa di allegria, di musica e di colore...probabilmente ciò di cui ho bisogno. Sono certa mi rallegrerà!
Buona settimana.
Ingredienti
140g di farina
170g di cocco disidratato
130g di burro
190g di zucchero
4 uova
la scorza grattugiata di due limoni
1 cucchiaino di lievito
per lo sciroppo al limone
150g di succo di limone
150g di zucchero
Lavorare a crema burro e zucchero con la scorza di limone. Aggiungere le uova alternate alla farina e al cocco, aggiungere il lievito. Rivestire di carta forno una tortiera (la mia diametro 22), travasare l'impasto e infornare (forno già caldo) a 170° per circa 40 minuti. Preparare lo sciroppo facendo sobbollire dolcemente lo zucchero con il limone per qualche minuto, fino a quando si ottiene uno sciroppo denso. Sfornare la torta lasciarla nella tortiera e bucherellarla con uno stuzzicadenti, versare sulla superficie lo sciroppo in modo uniforme e lasciare raffreddare. Togliere dallo stampo e spolverare di zucchero a velo.

Magici libri

9 marzo 2010 martedì





Non c'è dubbio che sia una delle cose che preferisco fare: entrare in libreria e dedicarmi alla ricerca del libro che mi manca, questa è una parte della mia collezione. La ricerca di un libro è un momento di ipnotico estraneamento dalla realtà, in cui la mente comincia a divagare incuriosita da copertine, immagini, parole. Ogni libro è un piccolo viaggio, uno stimolo verso nuovi progetti e nuove sensazioni. Trovare il libro che appaga i miei sensi è una sferzata di entusiasmo e di energia. Il momento in cui, giunta a casa, mi concedo il tempo per sfogliarlo è un attimo di estasi imperdibile. C'è il libro che mi entra nel cuore e finisce per essere guardato e riguardato, riempito di foglietti e appunti ed essere trasportato ad ogni trasferta nella casa di vacanza. C'è quello che delude, che dopo una prima occhiata finisce dimenticato e la rilegatura delle sue pagine rimane nuova e collosa. C'è quello non attendibile, le cui ricette, prova e riprova non vengono mai. C'è quello con immagini che fanno sognare. C'è quello che emoziona. C'è quello che fa estate, da sfogliare in piscina. C'è quello caldo e invernale, davanti al camino. C'è quello del farò. C'è quello del sarò. C'è un sogno per ogni libro, c'è un viaggio in ogni libro. C'è così tanto con così poco... Grazie magici libri.









Torta caprese caprese!

3 marzo 2010 mercoledì





Un dispiegamento di forze positive ha fatto si che giungesse nella mia casella di posta questa preziosa ricetta che, con l'autorizzazione dell'autrice, mi è concesso di svelare anche a voi, certa che ne farete buon uso. Grazie infinite Mariagiusy caprese doc e Anna sempre attenta e premurosa...
Con la ricetta ho avuto anche un paio di preziosi suggerimenti, essenziali perchè la caprese sia una vera caprese.
Innanzi tutto occhio alla quantità di mandorle che sono più del cioccolato allo scopo di rendere il loro sapore presente e apprezzabile. Secondo segretino non rendete polvere le mandorle e il cioccolato, ma concedete la presenza di qualche pezzettino che sarà gradevole ritrovare nella torta. Per il resto il procedimento è semplice e realizzabile, la stagione (lo so) imporrebbe una dieta detox....ma come si fa? Concediamoci un ultimo (dubito!) sgarro.
Ingredienti
150g di cioccolato fondente
250g di mandorle (io le ho usate spellate)
200g di burro
200g di zucchero
6 uova i bianchi a neve
lievito (io non l'ho messo)
vaniglia
Lavorare il burro e lo zucchero fino ad avere un composto bianco e spumoso. Tritare il cioccolato e le mandorle, ma non in polvere. Aggiungere al composto di burro e zucchero un tuorlo alla volta alternato alle mandorle e al cioccolato (io a questo punto, non avendo ancora avuto le essenziali dritte di Marigiusy, ho messo due cucchiai di cacao perchè il composto mi sembrava un po' smorto...la prossima volta seguirò le regole). Aggiugere i bianchi montati a neve mescolando delicatamente dall'alto verso il basso. Rivestire di carta forno una tortiera (la mia 22cm di diametro) e infornare in forno caldo a 175° per 45 minuti. Sfornare e spolverizzare di zucchero a velo.


Confettura rabarbaro e vaniglia

23 febbraio 2010 martedì




Anni di trepidazione, di frustrante attesa, di sconforto...lo scorgevo tra i blog, lo ritrovavo nei libri di cucina, lo sentivo nominare qua e là, ma il pensiero di entrarne in possesso mi pareva uno di quei sogni irraggiungibili! Ma come tutti i sogni, se non ci si mette d'impegno, rimangono in attesa in un angolo. E' stato facilissimo realizzarlo: l'ho chiesto al fruttivendolo! Chi mai ci aveva pensato? Credevo di dover andare chissà dove per trovarlo! E invece è bastata una semplice domanda: ma tu me lo puoi trovare il rabarbaro? Risposta: ma certo! Incredibile...il giorno dopo avevo il rabarbaro e il mio adorabile fruttivendolo me l'ha pure regalato! Sono ancora frastornata, lo desideravo più di un gioiello prezioso (anzi quasi come!). Giunta a casa con il bene prezioso il dilemma è stato che farne? Crumble? Crostata? Una torta? Cerca qua e là ho optato per una confettura che mi consentisse di mirare e rimirare il mio rabarbaro in vasetto per lungo tempo! Veloce veloce vi do la ricettina della confettura che è sempre la solita, ho ceduto anch'io al fruttapec, rende tutto più rapido ed è una scorciatoia indolore.
P.S. Dopo tanto penare il risultato è una marmellatina gradevole, leggermente acidula...ma nulla di trascendentale, direi che preferisco ancora i lamponi! E' come nella vita: desideri pazzamente ciò che non puoi avere e quando ce l'hai capisci che non era nulla di che!
Ingredienti
rabarbaro pulito 1kg
zucchero 500g
fruttapec 2:1
vaniglia
Pulire il rabarbaro togliendo i filamenti esterni e tagliarlo a pezzetti. Mettere in una pentola con lo zucchero e lasciare macerare per circa 1 ora. Aggiungere la busta di fruttapec e portare a ebollizione, lasciar bollire mescolando per circa mezz'ora (il fruttapec dice 3 minuti, ma a me in 3 minuti rimane tutto ancora molto liquido). A metà cottura aggiungere la vaniglia. Spegnere la fiamma, mescolare un attimo in modo da dissolvere la schiuma e travasare nei vasi puliti, chiudere con il coperchio e capovolgere fino a raffreddamento.


Doveva essere una caprese...

17 febbraio 2010 mercoledì





Convintissima di fare la caprese. In casa c'è tutto: cioccolato, farina di mandorle, uova zucchero e tutti gli altri non mancano mai. Mi metto all'opera...ed ecco che la farina di mandorle è una farina di nocciole, un attimo di titubanza e poi mi butto...non sarà una caprese, ma una piemontese.
Comunque buona da matti!
Ingredienti
200g di zucchero
200g di cioccolato fondente
200g di farina di nocciole (cioè nocciole tritate finemente)
200g di burro
5 uova
Sciogliere a bagnomaria o nel microonde il burro con il cioccolato. Separare i tuorli dagli albumi e montare a neve quest'ultimi. Montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il burro e cioccolato fusi sempre mescolando, aggiungere la farina di nocciole e infine incorporare gli albumi montati mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Rivestire una tortiera rotonda (la mia sempre diametro 22) con carta da forno, versare l'impasto e cuocere a 200° per 10 minuti, abbassare poi a 170° per 40 minuti. Raffreddare e cospargere di abbondante zucchero a velo.

Lunch time

9 febbraio 2010 martedì


Certi giorni li "strozzerei" e mi dico che mi sono tirata la zappa sui piedi, ma... Ormai Vittoria è in prima media e Guglielmo in quarta elementare. Qualche anno fa, quando mi sono ritrovata a dover scegliere la scuola elementare in cui iscriverli, ho vissuto momenti di grande incertezza e difficoltà in quanto per me era importante che i bambini pranzassero a casa e avessero i pomeriggi liberi. Nella immediate vicinanze una scuola che proponesse questo orario era una richiesta impossibile. Già gli anni dell'asilo sono stati, per il mio modo di pensare, una forzatura, tutte quelle ore fuori casa per di più per dei bambini molto piccoli. Ho subito in silenzio. Ma per la scuola ero intestardita. L'idea del sabato sonnecchiante mi piaceva eccome, ma quei pranzi alla mensa e quei pomeriggi chiusi in una scuola proprio non mi andavano giù. La mia idea di orario ideale in zona non era contemplata, perciò sono scesa al compromesso di due pomeriggi a scuola con sabato impegnato e purtroppo una scuola logisticamente un po' scomoda, ma la scelta mi soddisfa e quando alle dodici e mezza (per Vittoria l'una) arrivano a casa, i miei figli lanciano le scarpe, si rilassano e si godono un pranzetto come si deve in attesa di un pomeriggio libero da stressanti costrizioni...ce n'è tutto il tempo!

Torta capovolta e caramellosa d'arancia

2 febbraio 2010 martedì

Ho detto più volte che le torte "genere capovolto" sono le mie preferite. Le adoro, mi piace l'insieme frutta-impasto-caramello e devo dire che pur cambiando il tipo di frutta e il genere d'impasto il risultato è sempre golosissimo. Come rinunciare a tali godimenti per il palato? Giusto ieri sera mi sono ritrovata a leggere un libro in cui tristemente veniva accusato lo zucchero come motivo di ogni male...ci credo, lo so, è così, lo zucchero fa male, non fa bene proprio a niente e il burro pure non è amico della salute e della dieta, ma come si può pensare di rinunciare a tali piaceri? Per quanto mi riguarda è impossibile e solo il pensiero mi intristisce. Credo che il segreto sia come sempre il buon senso, il sapersi concedere quella coccola, quel momento di piacere calibrato con il resto dell'alimentazione...non saranno due innocui dolcetti il veleno più temibile, non sarà una torta caramellosa a farci del male! No, no di certo...e poi qui c'è pure la frutta che fa bene!!! Dai che ci siamo convinte!!!
Ingredienti
per l'impasto
100g di zucchero
65g di burro
2 uova
180g di farina
75ml di panna
1 cucchiaino di lievito
1 arancia
per il caramello
150g di zucchero
60g di burro
Per il caramello sciogliere il burro con lo zucchero in un pentolino a fuoco dolce fino a farlo diventare di colore bruno. Versarlo in una tortiera rivestita di carta forno e distribuirlo in modo uniforme sul fondo. Pelare l'arancia al vivo, cioè con un coltellino togliere la buccia e la pellicina bianca. Affettarla sottilmente e distribuire le fette sopra il caramello. Preparare l'impasto lavorando a crema il burro con lo zucchero, aggiungere le uova alternate alla farina con il lievito, infine aggiungere la panna.
Versare l'impasto sulle fette d'arancia e infornare a 170° per circa 40 minuti. Sfornare, capovolgere la torta e togliere delicatamente la carta.
In tante mi chiedete dei quadretti con posate in rilievo. Chi fosse interessata può mandarmi una mail per i dettagli, all'occorrenza posso procurarli e spedirveli.


Sablèe al cioccolato

25 gennaio 2010 lunedì

Una domenica mattina di relax e di luce...una tazza di latte caldo i sablèe al cioccolato e il nuovo numero di Country Living tra le mani...il resto del mondo non esiste.
Ingredienti
250g di farina
50g di cacao amaro
100g di zucchero
200g di burro
Lavorare a crema il burro con lo zucchero. Aggiungere la farina con il cacao. Formare con il composto 3 o 4 rotoli che avvolgerete, dopo averli passati nello zucchero, in un foglio di pellicola trasparente. Lasciare in frigorifero per un paio d'ore. Togliere dal frigo e tagliare a fette di circa 3/4cm di spessore. Disporre sulla placca ricoperta di carta forno e infornare a 180° per circa 20 minuti...occhio alla cottura perchè con gli impasti di cioccolato non si capisce mai quando sono al punto giusto!
Buona settimana.

La stanza di Guglielmo

19 gennaio 2010 martedì



Era ottobre ed ero carica di buoni propositi: rifare di qua, sistemare di là, riorganizzare quello, cambiare questo. Niente da fare. Tante idee, ma alla fine pochi risultati. Mi sono ancora una volta arenata nel "lo faccio domani", "ci penso la settimana prossima"...ed ecco che da mille progetti che avevo in testa ne ho realizzato giusto uno: la stanza di Guglielmo. Eccone qualche scorcio.
Ciao ciao, buona settimana.

Piccole rose [torta di rose versione rivisitata]

12 gennaio 2010 martedì

Sarà stato circa un annetto che non mi cimentavo nella torta di rose. Faccio un po' così, c'è il periodo in cui mi fisso con un dolce e lo preparo giorno sì giorno no, poi all'improvviso l'entusiasmo diminuisce e comincio ad intestardirmi su altro. Questo week end è stato un nuovo accanimento "torta di rose". Sabato l'ho preparata più o meno nel solito modo saltando però la prima lievitazione e facendo subito l'impasto con tutti gli ingredienti. Il risultato è stato pessimo, la torta è risultata pesante e poco lievitata. Non mi sono rassegnata e domenica ho voluto riprovare con alcune modifiche e il risultato è stato perfetto. Le modifiche apportate hanno riguardato la quantità di zucchero e il momento della sua aggiunta.Vi riporto la ricetta e vi garantisco che a piccole roselline il dolce è davvero delizioso.
P.S. Voglio ringraziare tutte le persone che mi commentano, mi scrivono, mi linkano e mi leggono ogni giorno. Vi ringrazio davvero di cuore e ogni vostro passaggio mi è gradito. Mi scuso se non vi dedico la dovuta attenzione con risposte accurate sia via commento che via mail, ma davvero il tempo che posso dedicare al mio blog è davvero poco e ciò che riesco a fare è ciò che vedete, di più mi è impossibile. Vi abbraccio di cuore e vi ringrazio per le belle cose che mi scrivete.
Ingredienti
250g di farina Manitoba
250g di farina 0
125ml di latte
40g di zucchero
65g di burro
2 uova
25g di lievito di birra
sale
vaniglia
ripieno
120g di burro
170g di zucchero
vaniglia
Miscelare le due farine in una ciotola. Sbriciolarvi il lievito e aggiungere il latte tiepido. Con una forchetta (o con l'impastatore) incorporare il latte con le farine. Aggiungere le uova e miscelare. Aggiungere il burro morbido e lavorare. Infine incorporare lo zucchero, il sale e la vaniglia. Lavorare energicamente per qualche minuto. Porre a lievitare in una ciotola coperta con carta trasparente in un luogo tiepido per 1 ora e 30. Riprendere l'impasto e stenderlo con il mattarello in un rettangolo sottile. Lavorare a crema gli ingredienti del ripieno e spalmarli sul rettangolo. Arrotolare per il lato più lungo e tagliare a tronchetti. Disporre ogni tronchetto in uno stampino da muffin rivestito di carta forno. Lievitare 40 minuti. Cospargere di zucchero e infornare in forno caldo a 180° per 20/30 minuti per le rose singole, oppure 40 per la torta grande.
Per il consumo nei giorni successivi alla preparazione passare un attimo nel microonde.

Pan brioche

7 gennaio 2010 giovedì



Oggi giornata di ripresa e di ritorno a ritmi scanditi. Passate le feste a me sembra già ora di primavera, di freschezza, di pulizia. La casa si rinnova, gli addobbi ritornano nel buio delle loro scatole e al loro posto ho desiderio di primule, di bulbi e di colori delicati. Sono un po' precipitosa, mi rendo conto, e l'inverno è ancora lungo, ma da qui in avanti le giornate pian piano si allungano e la luce si fa diversa. Il mio pan brioche di oggi mi accompagna nel passaggio dalle feste al rinnovamento. Perfetto nei giorni passati con fois gras e cipolline caramellate. Ottimo nei giorni a venire con le marmellate della colazione.
Un anno meraviglioso e un saluto a tutte.
Ingredienti
250g di farina 0
250g di farina Manitoba
40g di zucchero
25g di lievito di birra
100ml di latte
4 uova
100g di burro
pizzico di sale
Per realizzare questa ricetta è stato fondamentale il Kitchen Aid perchè l'impasto è piuttosto appiccicoso e lavorarlo a mano mi pare un'impresa piuttosto complicata, ma se amate il rischio provate, magari con un uovo in meno nell'impasto (questa cosa io però non l'ho sperimentata, perciò non garantisco il risultato)! Unite le farine, lo zucchero, il sale e il lievito sbriciolato in una ciotola. Unire il latte tiepido e incorporare con una forchetta il liquido nelle farine. Aggiungere le uova, amalgamare. Per ultimo aggiungere il burro ammorbidito e impastare a lungo lavorando per circa dieci minuti. Porre in una ciotola infarinata, coprire con carta trasparente e lasciare lievitare in un luogo tiepido (il forno leggermente intiepidito e poi spento è perfetto) per circa 1 ora. Riprendere l'impasto e porlo in uno stampo da plumcake imburrarto e infarinato, spennellare con un tuorlo stemperato con poco latte e lievitare 30 minuti. Porre in forno caldo a 180° per circa 25 minuti. Servire a fette tostate.




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