Cake limone e semi di papavero

25 settembre 2008 giovedì



Vi propongo alla veloce la mia ricettina. Alla veloce perchè mi ritrovo con un sacco di cose da fare e mi sto rendendo conto che il mio tempo per il blog è proprio poco. Il blog comincia a pesarmi e mi distoglie da molte attività che mi appassionano di più, che mi fanno sentire più creativa e che ritengo più in sintonia con ciò che sono. Non so se mi prenderò una pausa o se smetterò o se fra qualche giorno mi verrà voglia di raccontare un sacco di cose, ma oggi sono così...alla veloce...
Ingredienti
180g di farina
170g di zucchero
150g di burro
3 uova
il succo di due limoni
la buccia grattugiata di un limone
1 cucchiaio di semi di papavero
mezza bustina di lievito
Lavorare burro e zucchero a crema. Aggiungere le uova alternate alla farina a cui avrete precedentemente aggiunto il lievito. Infine aggiungere il succo di limone, la scorza e i semi di papavero. Cuocere in uno stampo da plumcake a 180° per 40 minuti.

Ricordi

18 settembre 2008 giovedì

Che sia tempo di dimenticare l'estate ormai è stato appurato persino da me che ho la testa molto dura e tendo a non rassegnarmi mai, neppure davanti all'evidenza dei fatti. Però proprio oggi mi sono ritrovata a fare un po' di ordine tra le varie foto di quest'estate e l'affiorare del ricordo è stata la logica conseguenza che ne è derivata. Del resto cosa ci rimane delle esperienze gioiose se non il ricordo conservato nei nostri animi? E allora custodiamo questo ricordo e che possa rallegrare con i caldi colori dell'arcobaleno il grigiore delle buie giornate invernali.




Crostata di pesche

15 settembre 2008 lunedì



Rieccomi a lunedì che, per motivi di varia natura, non è più il mio giorno preferito. E' passata una settimana dal rientro, ma sembrano secoli. Mi sono pienamente abituata ai soliti ritmi e tutto sommato non è così male ritrovare le vecchie abitudini e vivere le piacevoli sensazioni delle prime atmosfere d'autunno. Questo week end sono ritornata al lago, venerdì pomeriggio ho fatto una passeggiata a Salò e devo dire che il lago d'inizio autunno è qualcosa di speciale, ricercato ed emozionante con quella sua pacata aria malinconica. Sabato l'emozione è andata scemando lasciando il posto, fin dal mattino, ad una certa tristezza...pioggia, pioggia e ancora pioggia, fino a sera. Rinchiusa in casa cosa potevo fare? Dolci! Ecco, però essendo una giornata iniziata male, non potevano venirmi dolci peggiori. Ormai ho capito che la riuscita dei miei dolci dipende dall'umore, il mio umore era pessimo e i miei dolci pure. Perciò la sera, a cena dalla mia amica Stefania, mi sono presentata con una sbrisolona super bruciata e con una torta alle nocciole e cioccolato che più asciutta non poteva essere, ma l'imperfezione fa parte della natura umana, va accettata, giustificata e a volte forse ricercata. Ecco allora che domenica mattina ho sfornato questa crostata buonissima che ho "voluto" fotografare in maniera imperfetta, perchè la perfezione, se non capita, spaventa , confonde e rende antipatici.
Ingredienti
250g di farina
150g di burro
100g di zucchero
1 tuorlo
confettura di pesche
pesche
Preparare la frolla mescolando nel robot farina, zucchero e burro. Aggiungere il tuorlo e se non lega aggiungere un goccio di acqua fredda. Lasciar riposare l'impasto in frigo per un'oretta. Stendere la pasta, rivestire una tortiera, riempire con la confettura e disporre in superficie le fettine di pesche tagliate sottili. Cuocere a 180° per 40 minuti. Togliere dal forno e spolverare di zucchero a velo.

Torta capovolta di fichi

8 settembre 2008 lunedì



Ce l'ho fatta! L'ho dovuto fare per forza! Ho tentato di mettere la testa sotto la sabbia, di sfuggire alla realtà, di trovare scappatoie di ogni genere...ma ho dovuto cedere alla realtà, alle responsabilità, agli obblighi. Perciò eccomi qua, alla vecchia vita di tutti i giorni: sveglia alle 6 e 30, colazione (in relax, ma veramente assonnata), bimbi reticenti, cartelle, occhio all'orologio, corse, ritardo già dal primo giorno! Tutto ricomincia, le dinamiche sono le medesime, i buoni propositi sono i soliti. La beffa vuole che sia pure una bellissima giornata di sole, frizzantina e limpida, ma è meglio non pensarci, non mettere il dito nella piaga e con energia dedicarsi ai doveri. Prima di salutare il mio amato lago, trovandomi con un esubero di fichi (meritata ricompensa del lavoro agreste dei miei figli), ho preparato questa torta che mi accompagnerà, con la sua dolce presenza, in questo passaggio dal sogno alla realtà.
Ingredienti
250g di zucchero
125g di burro morbido
2 uova
125g di farina
75 ml di panna
1 cucchiaino di lievito
vaniglia
Mescolare 150g di zucchero con 60g di burro in un pentolino e lasciar cuocere fino a caramellare. Togliere dal fuoco e versare in uno stampo tondo di 23 cm di diametro ben imburrato. Disporre sopra il caramello i fichi sbucciati e tagliati a metà. Con un frullino sbattere in una ciotola il burro e lo zucchero rimanenti fino ad avere un composto soffice. Aggiungere le uova alternate alla farina a cui avrete aggiunto lievito e vaniglia. Infine aggiungere la panna, versare con un cucchiaio il composto sopra i fichi, infornare a 170° per 40 minuti circa. Una volta cotta lasciar riposare qualche minuto e capovolgere su un piatto.

Con calma

1 settembre 2008 lunedì


Con calma. Forse è ora di ricominciare, ma con calma. Con i colori pacati di un’estate che sta per finire, ma che non sento il desiderio di lasciare. Le foglie dei castagni là, in fondo, sulla collina, iniziano ad ingiallire, le sere si fanno più lunghe e fresche e sugli alberi maturano gli affascinanti frutti di fine estate. Non è malinconia, ma è forse rimpianto per qualcosa di bello che finisce: l’estate. L’autunno è la stagione che forse rispecchia di più il mio modo di essere, ma le allegre giornate estive non sono sempre facili da dimenticare. Sono ancora al lago, per ora ancora rifiuto l’idea di ritornare a casa, ma è inutile che io scappi…la scuola è in agguato, non esiste possibilità di evitarla! I miei figli non hanno alcun desiderio di ricominciare e la loro mamma neppure, mi consola il fatto che non sarà un problema svegliarli la mattina perché ormai hanno consolidato l’abitudine di alzarsi al canto del gallo, non in senso metaforico, ma veramente al canto del gallo! Qui, vicino a casa, c’è un bellissimo orto con conigli, galline e quant’altro. I miei figli hanno instaurato una simpatica amicizia con la contadina proprietaria e ogni mattina alle 7 e trenta partono da casa per iniziare il “duro lavoro” nei campi. E’ questa un’abitudine che mi piace molto, hanno imparato molte cose, si divertono ed hanno l’opportunità di conoscere ed amare la natura. Inoltre non ritornano mai a mani vuote, questa mattina una piacevole “natura morta” di transizione tra estate e autunno. A presto, con calma.
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