
Anni di trepidazione, di frustrante attesa, di sconforto...lo scorgevo tra i blog, lo ritrovavo nei libri di cucina, lo sentivo nominare qua e là, ma il pensiero di entrarne in possesso mi pareva uno di quei sogni irraggiungibili! Ma come tutti i sogni, se non ci si mette d'impegno, rimangono in attesa in un angolo. E' stato facilissimo realizzarlo: l'ho chiesto al fruttivendolo! Chi mai ci aveva pensato? Credevo di dover andare chissà dove per trovarlo! E invece è bastata una semplice domanda: ma tu me lo puoi trovare il rabarbaro? Risposta: ma certo! Incredibile...il giorno dopo avevo il rabarbaro e il mio adorabile fruttivendolo me l'ha pure regalato! Sono ancora frastornata, lo desideravo più di un gioiello prezioso (anzi quasi come!). Giunta a casa con il bene prezioso il dilemma è stato che farne? Crumble? Crostata? Una torta? Cerca qua e là ho optato per una confettura che mi consentisse di mirare e rimirare il mio rabarbaro in vasetto per lungo tempo! Veloce veloce vi do la ricettina della confettura che è sempre la solita, ho ceduto anch'io al fruttapec, rende tutto più rapido ed è una scorciatoia indolore.
P.S. Dopo tanto penare il risultato è una marmellatina gradevole, leggermente acidula...ma nulla di trascendentale, direi che preferisco ancora i lamponi! E' come nella vita: desideri pazzamente ciò che non puoi avere e quando ce l'hai capisci che non era nulla di che!
Ingredienti
rabarbaro pulito 1kg
zucchero 500g
fruttapec 2:1
vaniglia
Pulire il rabarbaro togliendo i filamenti esterni e tagliarlo a pezzetti. Mettere in una pentola con lo zucchero e lasciare macerare per circa 1 ora. Aggiungere la busta di fruttapec e portare a ebollizione, lasciar bollire mescolando per circa mezz'ora (il fruttapec dice 3 minuti, ma a me in 3 minuti rimane tutto ancora molto liquido). A metà cottura aggiungere la vaniglia. Spegnere la fiamma, mescolare un attimo in modo da dissolvere la schiuma e travasare nei vasi puliti, chiudere con il coperchio e capovolgere fino a raffreddamento.
