Confettura di albicocche e timo

1 luglio 2008 martedì



Ho la piacevole sensazione di essere riuscita a catturare un poco d’estate, chiuderla in un vasetto con i suoi sapori e i suoi colori, per poi riassaporarla in pieno quando sarà inverno e nel grigiore di fredde giornate cittadine riscoprire sensazioni ed emozioni estive. Sono certa che quest’inverno l’apertura di questi vasetti sarà accompagnata da un sereno sorriso al pensiero delle sensazioni che hanno caratterizzato la fase della loro preparazione, in un week di fine giugno...speciale sì, ma come tanti altri.
Ingredienti
1 kg di albicocche
600/700 g di zucchero
qualche rametto di timo
Lavare le albicocche togliere il nocciolo e tagliarle a pezzetti. Unire le albicocche allo zucchero in una pentola e lasciar riposare per un oretta. Cuocere a fuoco moderato per circa 40 minuti o comunque fino a consistenza ottimale mescolando, aggiungere il timo e invasare. Chiudere i coperchi e capovolgere i vasetti fino a raffreddamento.




Crumble di pesche

26 giugno 2008 giovedì



Inizia la sagra di pesche ed albicocche, del resto è questo il loro momento e non si può resistere alla tentazione di utilizzare questi deliziosi frutti estivi per preparazioni dolci di vario genere. Ecco allora il mio adorato dolce che da crumble di mele si trasforma in crumble di pesche. La versione di mele rimane per me la migliore, ma con le pesche è più fresco ed estivo. Nell’impasto crumble ho aggiunto qualche amaretto che abbinato alle pesche è un classico che gradisco sempre. Appena sfornato non ho resistito e sono ritornata alla solita merenda invernale, con latte caldo e tutto il resto (foto sotto), davanti all’espressione sbigottita ed incredula di mia cugina che non si capacita di come con 30 gradi umidi io possa bermi latte caldo e crumble tiepido! Sono un fenomeno e una testa dura, se mi fisso mi fisso! Questa è la risposta.
Ingredienti
Copertura
120g di farina
80g burro
4 cucchiai di zucchero
4/5 amaretti
Ripieno
pesche
40g di burro
¾ cucchiai di zucchero
Con la punta delle dita o con un robot, sbriciolare farina, zucchero, burro e amaretti fino ad ottenere proprio un composto simile a briciole. Mettere in frigorifero. Nel frattempo sbucciare le pesche e tagliarle a pezzetti. Distribuire i pezzi di pesca in una pirofila da forno spolverare con ¾ cucchiai di zucchero ed aggiungere 40 g di burro a pezzetti. Ricoprire le pesche con le briciole di pasta e infornare a 180° per 1 ora.

Basta poco

21 giugno 2008 sabato



Cari miei, qui si continua a chiacchierare molto e a cucinare poco. Le giornate scorrono in pieno relax, in un mondo fuori dal mondo in cui non ci si deve vestire, in cui le scarpe non esistono più, il trucco è ormai dimenticato e i capelli se ne stanno liberi di essere come sono! Una sorta di piccola liberazione dalle schiavitù quotidiane. Qui si è felici e ci si entusiasma per cose da poco, per me oggi è grande la gioia di aver trovato in libreria il bellissimo libro della foto ed aver notato che (oltre ad essere proprio un bel libro) è anche perfetto sulla mia credenzina lilla, vicino alla teiera lilla e ai bicchierini pastello (di cui uno lilla)! Riesco ancora come una bambina ad entusiasmarmi per cose da poco, ma per me è un gran piacere circondarmi di oggetti che mi piacciono (e che siano in tinta!!). A proposito di gioia e di felicità, ecco questa storiella che ho trovato tra le mail di ieri. Arriva dalla mia amica Chiara, dispensatrice di piccole grandi saggezze ed è un modo per meditare su quanto possiamo fare per gli altri, basta volerlo, basta avere cuore.

"Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza. L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno distanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza. Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli,l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda,poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l'uomo alla finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per lavarsi e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori di quella finestra. L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. 'Forse, voleva farle coraggio. ' disse.Vi è un'immensa felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare. Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente."

Merenda d'estate

19 giugno 2008 giovedì



Ad ogni stagione la sua merendina. C'è quella confortante dei primi freddi d'autunno, c'è quella rinvigorente dai geli invernali, c'è quella di primavera romantica e speranzosa e c'è quella d'estate fresca e...di poco impegno! Ed eccola qua. Dopo le mie super merende a base di litri di latte e fettazze di torta, l'unica merenduccia accettabile dopo sole e piscina è una fresca macedonia con panna acida al seguito, trito di biscottini e menta a volontà. Non vi sto certo a dare la ricetta della mia macedonia, ma è solo un modo per dire che forse è finalmente estate, per ben sperare, per andare avanti, per essere ottimisti! Mi auguro nei prossimi giorni di essere un pò più attiva in cucina e proporvi qualcosa che sia di maggior interesse, ma del resto vacanza è vacanza...

Chutney di mango

16 giugno 2008 lunedì



L'assolato panorama di cui sotto, mi ha indotto questa mattina a caricare in macchina i miei pargoli forniti di felpe giubbotti e ombrelli e a dirigermi nuovamente verso la mia amata e odiata consueta dimora. Appena sveglia il ticchettio della pioggia unito al melodico tintinnare dei campanacci delle mucche, mi ha dato quella piacevole sensazione di autunno in montagna...piacevole sì, ma in autunno e in montagna!! Non d'estate al lago!! Niente da fare, la prova bikini con annessi e connessi ancora si fa attendere. Mi consolo in cucina, come sempre. La soddisfazione di oggi è la già preannunciata definitiva liberazione dal Principe Carlo. Dopo il lemon curd ho finalmente affrontato l'ostacolo chutney e l'ho brillantemente superato! Bene, il chutney è una composta agrodolce non molto in uso da noi, ma davvero fantastica abbinata a carni e soprattutto a formaggi. Io adoro i formaggi, in particolar modo quei fantastici formaggetti francesi piccini piccini che da noi si trovano a fatica, ma che con miele, marmellatine e chutney sono irresistibili.
Ingredienti
2 manghi
1 cipolla
2 mele
una manciata di uva passa
300g di zucchero
30 cl di aceto di mele
pepe
un cucchiaino di zenzero in polvere
Pulire frutta e cipolle e tagliarle finemente, meglio dare al tutto una tritata nel robot. Porre in una pentola con i restanti ingredienti e lasciar riposare circa un'ora. Portare a bollore e cuocere mescolando per circa 1 ora e mezza e comunque fino al raggiungimento della consistenza ideale. Invasare e consumare dopo 10 giorni. Io lo conservo in frigo, ma mi piace talmente che non dura molto!


Estate

9 giugno 2008 lunedì



E' estate, me lo sento e soprattutto lo voglio intensamente. Ho voglia di sole, caldo, infradito, shorts, abitini svolazzanti, creme abbronzanti, chiacchiere, risate, bambini che urlano: "Mammaaaaaa posso fare il bagno??", ghiaccioli, letture, panorami da sogno, cieli stellati, lune piene in notti silenziose...e un po' di tempo spensierato. Fiduciosa mi auguro che il clima al più presto possa concedere a tutti noi l'estate. In settimana partirò, mi trasferirò per il periodo estivo sul Lago di Garda in un luogo di cui già vi ho parlato e che ha il merito di rigenerarmi fortemente. Purtroppo ancora non ho provveduto ad un collegamento internet da lì, perciò abbandonerò un po' il mio blog, ma ho intenzione di darmi da fare per organizzarmi al più presto.
L'immagine sopra è della scorsa estate ed è uno dei tanti momenti spensierati che vivo lì, sono i miei bimbi che con i cugini si divertono a giocare con la tovaglia del pic nic appena concluso...
In tema di vacanza, di relax, di calma vi voglio riportare questa riflessione sul lusso tratta dal blog Purolino.it. La condivido pienamente è in qualche modo la mia filosofia di vita, fatta di ricercata semplicità, di dettagli, di emozioni. A presto.

"Il lusso è tempo libero.....
Tra la frenesia e l'impegno quotidiano, il tempo tiranno e gli appuntamenti di routine, il lusso è pausa.
Un momento da dedicare a se stessi per gustare un caffè, scambiare qualche parola con una persona amica o concedersi un capriccio per il puro soddisfacimento di un piacere.
Lusso è circondarsi di piccoli piaceri quotidiani da vivere individualmente o da condividere con pochi intimi.
Prendersi cura di se stessi con calma e senza fretta . . .
Un bagno caldo, uno spruzzo di profumo in cui immergersi, ascoltare un cd rilassante e godersi l'intimità della propria casa. Giocare nel letto con i nostri figli senza curarsi del tempo che passa...
Semplici gesti e piccoli dettagli: la
biancheria fresca di bucato, la morbidezza di una spugna che ci avvolge dolcemente dopo una doccia rilassante, un letto accogliente e confortevole dove riposare abbandonando per qualche ora i rituali della quotidianità.
Il piacere della purezza e della semplicità da godere tranquillamente nella sicurezza della propria casa. "

Torta friabile alla confettura di bosco

4 giugno 2008 mercoledì



E' incredibile come, quando i nostri figli iniziano la scuola, ci si senta inevitabilmente catapultati in una realtà di cui si era certi essersi liberati per sempre con il virtuale (o reale) falò di libri che, più o meno tutti noi, abbiamo appiccato al termine della nostra carriera di studi, certi che con la scuola avevamo chiuso per sempre. Ma non è così. Con i figli tutto riprende e le tipiche ed odiose dinamiche scolastiche ricominciano, identiche a come le avevamo lasciate. La scuola non mi è mai piaciuta. Perciò questa è per me ed i miei bambini l'ultima settimana in salita, per poi iniziare la lunga e spensierata discesa estiva! Con la fine della scuola ci libereremo finalmente di orari, forzature e imposizioni, per dedicarci solo a ciò che ci rende sereni e che davvero ci piace. Lo scorso lungo week end lacustre è stato un piccolo assaggio di tutto ciò che fra pochi giorni ci aspetta. Avrei voluto non finisse mai...anche se ho avuto una serie di fallimenti culinari: una treccia brioche che non ha accennato a lievitare e una crostata di pasta brisée troppo friabile che al momento di essere sformata è andata in mille pezzi. Fortunatamente mi sono salvata con questa torta vista da Roxy e subito provata.
Ingredienti
250g di burro
50g di zucchero
2 cucchiai di olio di semi
vaniglia
1 uovo
450g di farina
1 cucchiaino di lievito
marmellata di frutti di bosco
Per la base lavora il burro con lo zucchero fino a che sarà morbido e cremoso. Unisci l'olio, l'uovo e infine la farina con il lievito e la vaniglia, lentamente fino a raggiungere la consistenza di una frolla. Lascia riposare in frigo per almeno un paio d'ore. Rivesti una tortiera di carta forno. Dividi in due il composto e sbriciolane una parte sul fondo della tortiera cercando di ricoprirlo, non schiacciarla. Copri con la marmellata di frutti di bosco. Riprendi la restante parte di pasta e sbriciolala uniformemente sulla marmellata. Inforna a 160° per 75/90 minuti, la torta apparirà ancora pallida ma ben soda. Spolvera con lo zucchero a velo.
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